Da gennaio-febbraio fino all’inizio dell’estate è il momento della cura: occorre preparare, pulire e ordinare il vigneto per la stagione di raccolta. Si dice che le piante “piangono”, ovvero rilasciano una linfa trasparente dai rami potati in questo periodo. Se il pieno inverno è stato molto rigido, si può rimandare la potatura, ma non è il caso di quest’anno in Italia.
In cantina si prosegue con la colmatura delle botti, ormai non più di una volta alla settimana (questo non vale per il lambrusco, naturalmente). Dice il proverbio “se per Candelora il tempo è bello, molto più vino avremo che vinello”.
Con l’arrivo di marzo si continua la potatura e si revisionano i filari e la loro solidità. Il terreno viene arato e si legano i tralci ai fili più bassi delle impalcature per le viti. Si procede con gli innesti e si mettono a dimora le “barbatelle”.
Le piante cominciano a germogliare. E ricordate, “chi a marzo non pota la sua vigna, perde la vendemmia”. Affrettatevi quindi!