Continuiamo a proporvi l’estratto del nostro incontro con Paolo Vecchi, responsabile d’area commerciale per la azienda produttrice di macchine per la vendemmia Volentieri Pellenc e Mauro Bompani dell’Azienda Agricola Garuti di Sorbara, durante il quale abbiamo parlato dei vantaggi apportati dall’avvento della vendemmia meccanizzata al mondo della produzione e del consumo di vino. A questo link trovate il post con la prima parte dell’intervista.
Signor Vecchi, la raccolta meccanica ha ripercussioni positive sulla sicurezza degli operatori impegnati nella vendemmia?
Sì, grazie ad alcune differenze rispetto alla raccolta manuale: ad esempio con la raccolta meccanizzata vengono eliminate le fasi di scaricamento delle casse e non bisogna utilizzare scale per raccogliere l’uva.
Signor Bompani, ci ha parlato dei vantaggi comportati dalla possibilità di effettuare la vendemmia di notte. Quali altre ripercussioni positive ha avuto l’introduzione della meccanizzazione per voi produttori?
L’evoluzione delle macchine è andata di pari passo con una evoluzione dei sistemi di trasporto dell’uva. Oggi viene effettuato con dei carrelloni d’acciaio, mentre un tempo il trasporto avveniva su carri coperti con tendoni di plastica che spesso rappresentavano dei nidi di batteri, in quanto erano pochi gli operatori che avevano l’accortezza di pulirli con costanza.
Questo tipo di trasporto comportava delle temperature molto alte, che davano origine a fermentazioni anomale che nelle successive fasi di fermentazione del vino potevano comportare la comparsa di lieviti indigeni capaci di dare odori sgradevoli al vino.
I nuovi carrelli in acciaio invece sono tecnologicamente avanzati. Hanno impianti di raffreddamento e il loro impiego integrato con le macchine per la vendemmia consente di portare l’uva in cantina in breve tempo, rendendo ottimali le successive fasi di fermentazione con lieviti selezionati.
Signor Vecchi, in termini di rapporto quantità/tempo, che capacità di raccolta hanno queste macchine?
Fra i 70 e i 90 quintali l’ora.
In Italia la vendemmia meccanizzata è sviluppata come all’estero?
Sì, la meccanizzazione è andata di pari passo nei paesi con maggiore vocazione vitivinicola. La Francia è il Paese pioniere in questo campo, ma sia lì che in Italia la meccanizzazione si è sviluppata circa quarant’anni fa.
Particolare del vigneto prima del passaggio della macchina vendemmiatrice
Le cantine operano direttamente la raccolta meccanica o la vendemmia viene effettuata da parte di professionisti in diverse cantine?
Esistono sia cantine che operano in proprio che contoterzisti che mettono le proprie macchine a disposizione degli agricoltori. Alcune cantine sociali con molti soci conferitori, ad esempio, si affidano a questi operatori per programmare il calendario di raccolta nei vari campi.
Le macchine sono molto semplici da utilizzare. La macchina è quasi totalmente automatizzata e qualsiasi operatore adeguatamente formato può utilizzarla. Gli automatismi ne permettono un pratico utilizzo e vi sono molti complementi, come i segnalatori acustici e le telecamere per visionare il processo, che ne rendono più agevole il ricorso.
Particolare del vigneto dopo il passaggio della macchina vendemmiatrice
Sono mai stati stanziati finanziamenti pubblici per le imprese e cantine che vogliono dotarsi di una macchina vendemmiatrice?
Sì, sia gli enti regionali che l’Unione Europea hanno dimostrato di considerare la meccanizzazione un’innovazione utile per il territorio e hanno stanziato finanziamenti per agevolare l’acquisto di queste macchine.
La meccanizzazione è il futuro?
Sì, credo si possa affermare con tranquillità. Purtroppo non posso rivelare tutti i retroscena dell’innovazione in questo campo, ma posso anticiparvi che l’innovazione porterà a un ulteriore miglioramento dei sistemi di pulizia e selezione del prodotto, che passeranno tanto attraverso le macchine utilizzate per il raccolto quanto attraverso la meccanizzazione della cantina.
