L’azienda vitinivicola “Emilia Wines” di Spreyton (Tasmania, Australia) è stata costretta a cambiare il marchio dopo gli avvertimenti dei Consorzi di tutela dei vini emiliani.
Erano stati in Italia, in Emilia, si erano innamorati del territorio e avevano deciso di portare un po’ di quella Regione nel loro marchio di vini della Tasmania. Inizia così la storia di Marcus e Gail Burns, che ora si trovano a dover invertire la rotta a causa delle minacciate azioni legali da parte dei Consorzi di tutela dei vini emiliani.
La scadenza è prevista per il 1 febbraio 2018. Entro quella data “Emilia Wines” diventerà “La Villa”. Un processo costoso che comporterà anche il cambio delle etichette dei vini, di tutte le insegne e del sito internet.
Rachel Triggs, consigliere generale di Wine Australia, ha spiegato l’inusualità della situazione dichiarando che la violazione dell’accordo bilaterale che l’Australia ha intrattenuto con l’Unione Europea dal 1994 è assolutamente involontaria. “L’accordo tutela le indicazioni geografiche e i termini contrattuali del vino in Europa e Australia” ha spiegato la Triggs. “I produttori di vino dovrebbero fare una ricerca dei marchi e delle proprietà intellettuali ogni volta che avviano un’attività.”
L’amministratrice delegata di Wine Tasmania, Sheralee Davies, ha affermato che l’irregolarità di Emilia Wines è il primo caso in tutto lo stato australiano. “Abbiamo agito rapidamente per rettificare la situazione e i Burns sono stati molto proattivi nell’informare i loro clienti.”