Martedì 25 febbraio è stato presentato presso la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati il “Testo Unico della Vite e del Vino”, un documento che unifica tutte le disposizioni che disciplinano la materia del comparto vitivinicolo, attualmente contenute in svariati testi normativi.
Il testo proposto ha come obiettivo quello di unificare le disposizioni normative e pervenire ad una reale semplificazione dei procedimenti, attraverso un coordinamento e un’armonizzazione delle diverse fonti. In altre parole, il punto è arrivare in tempi ragionevoli ad approvare un vero e proprio “Codice della vitivinicoltura”, disboscando il groviglio normativo che impedisce lo sviluppo del settore.
Sono tre i cardini sui quali poggia questo testo:
– semplificazione degli adempimenti ed una riorganizzazione degli enti di vigilanza per evitare duplicazioni e sovrapposizioni;
– definizione di una normativa sull’etichettaturaa maggior tutela dei consumatori;
– strumenti più incisivi di lotta alle contraffazioni e sofisticazioni alimentari.
“Si tratta – osserva Luca Sani, presidente della commissione Agricoltura della Camera – di disboscare norme e adempimenti spesso ridondanti e vessatori che complicano la vita delle imprese. Per esempio, arrivare a un soggetto unico per l’etichettatura, compilare un fascicolo aziendale da depositare in Agea o costituire l’anagrafe dei controlli: si può fare molto per migliorare e rendere più competitive le aziende: si stima che in Francia il numero dei controllori sia metà rispetto all’Italia”.
Il documento è frutto di un lavoro congiunto che ha coinvolto le diverse sigle che rappresentano le realtà economiche del settore vitivinicolo: Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane dell’agroalimentare), Unione Italiana Vini, Federvini, Assoenologi e Federdoc.