Ma improvvisamente – o prima o poi segue sempre – l’effetto del vino pare che cessi d’un colpo. Il vetro rosato a traverso al quale vedevamo il mondo, scompare; tutte le cose ripigliano per un momento il loro aspetto reale, tutti i pensieri molesti ritornano in folla, e siamo quasi sopraffatti da un senso di sgomento. È questo il punto in cui si vede un commensale, fino allora allegrissimo, chinare la testa e tener l’occhio fisso per qualche tempo sopra il bicchiere, facendolo girare lentamente fra le dita.
E smaltiscono il vino bevuto in una rugiada di lagrime mute.