“Di cantina in cantina” ci porta oggi a visitare la Cantina Barbolini di Casinalbo di Formigine, cantina storica della famiglia Barbolini che dal 1889 porta avanti la produzione del Lambrusco e dell’Aceto Balsamico. Oggi siamo alla quarta generazione con Anna Barbolini e Mauro Buffagni, che ha risposto alle nostre domane.
Quali sono gli eventi più importanti a cui partecipate?
“Per noi il Vinitaly è stato un appuntamento fisso per circa vent’anni ma ormai da due non partecipiamo più direttamente. Rimane un’occasione per incontrare i propri clienti ma difficilmente diventa occasione per trovare contatti nuovi. Partecipiamo invece spesso ad eventi locali. Lo scorso anno abbiamo partecipato al festival di degustazione svoltosi all’interno del Castello di Formigine, al Festival del Lambrusco di Villa Sorra di Castelfranco e ad altre iniziative. Fare promozione sul territorio e portare gli stranieri qui è per noi molto più significativo che investire grossi capitali in fiere internazionali.”
Com’è attualmente la situazione per la vostra cantina?
“Per quanto riguarda il mercato all’ingrosso in generale c’è ormai una situazioni di crisi. Ancora l’anno scorso si riusciva ad avere dei prezzi abbastanza remunerativi, quest’anno saranno circa la metà dell’anno scorso e la verità è che c’è ancora tanto vino nelle cantine. Questa crisi è in parte attribuibile a una falla dei meccanismi di tutela, come il caso del vino Lambrusco imbottigliato in Spagna. Sono purtroppo situazioni che creano scombussolamenti nel mercato, soprattutto quando sia arriva a degli abbattimenti dei prezzi a livelli non sostenibili per noi produttori emiliani.
Per quanto riguarda il mercato diretto e la ristorazione a mio parere c’è anche qui un restringimento delle vendite, oggi ad esempio hanno preso molto piede le birre artigianali e altre bevande di tipo analcolico. Ciò ci testimonia che tempi stanno cambiando e cambiano le consuetudini e anche noi produttori dobbiamo adeguarci, d’altronde il nostro è un mondo della moda!
Grazie al mercato estero però riusciamo a ritrovare una costanza produttiva e distributiva. Gli Stati Uniti sono una realtà con cui lavoriamo ormai da vent’anni e con ottimi risultati. Qui abbiamo una clientela che ci apprezza soprattutto per la nostra storia e la nostra tradizione, sono molto scrupolosi e legati al prodotto tradizionale.
Anche in Giappone abbiamo già qualche cliente acquisito, è una clientela anch’essa molto esigente ma seria e puntuale, e stiamo cercando di aumentare la quota di vendite in questo Paese.”
Prossime novità?
“Sicuramente i prossimi investimenti saranno per il web. Abbiamo in programma di aggiornare il sito web e stiamo valutando di incrementare le vendite online, magari appoggiandoci a un buon service in grado di gestire le procedure per noi.”