Non si ferma il nostro tour tra le cantine delle terre del Lambrusco. Siamo andati a Ravarino, presso la sede della Cantina Fratelli Carafoli dove abbiamo ritrovato una vecchia conoscenza, Matteo Carafoli, quarta generazione di questa azienda agricola a conduzione famigliare.
Matteo, cosa sta succedendo in questo momento presso la vostra cantina?
“In questo momento stiamo preparando i vini nuovi della vendemmia 2016. L’annata è stata ottima, generosa, abbiamo verificato degli ottimi gradi zuccherini e anche alcolici. Il prodotto si presenta già di base ottimo e stiamo lavorando con soddisfazione”.
Qualche novità?
“Recentemente abbiamo prodotto anche una vendemmia tardiva, ossia abbiamo lasciato maturare molto delle uve di Trebbiano di Spagna, quindi uve aromatiche, e le abbiamo poi trattate in cantina con molta attenzione. Abbiamo ottenuto così un vino dolce di colorazione giallognola, poiché è invecchiato anche un po’ in legno, che come genere ricorda un vino passito. È prodotto diverso, eccezionale, una novità assoluta anche per noi e ne siamo molto contenti”.
Quali sono i canali di vendita del vostro prodotto?
“Devo dire che abbiamo una grossa fetta di vendita diretta in azienda. Poi i canali favoriti sono la ristorazione, che aveva avuto un periodo di calo, ma negli ultimi due anni abbiamo ripreso abbastanza bene, anche con locali molto rinomati della zona. E l’export, che sta crescendo notevolmente soprattutto negli ultimi mesi”.
Con quali Paesi lavorate di più?
“Abbiamo un canale aperto con gli Stati Uniti che come volumi di vendita è cresciuto di un buon 10% solo nell’ultimo anno e ci sono già arrivate numerose richieste di riordino. Oggi possiamo dire che, dopo alcuni anni piuttosto difficili (e in parte possiamo attribuire le cause a stagioni non proprio favorevoli, quindi con annate di qualità inferiore), godiamo di un’ottima salute. Anche per questo stiamo investendo molto sui mercati esteri, oltre a Stati Uniti siamo già presenti in Francia e Spagna e stiamo aumentando la nostra presenza anche in altri Paesi europei e dell’Asia”.