Buone notizie per la Lambrusco Valley: la disciplina relativa al vino lambrusco Igp Emilia si aggiorna e renderà il nostro vino preferito ancora più integrato con il territorio emiliano e meno esposto ai rischi di frode.
Il direttore del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi, Ermi Bagni, ha così descritto le più importanti novità introdotte dal Decreto direttoriale n. 32016, promulgato dal Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali lo scorso 31 luglio:
«La prima è che d’ora innanzi il processo di frizzantatura (il naturale processo per cui, nelle autoclavi, lo zucchero evolve in alcool e anidride carbonica che darà le tipiche bollicine) potrà avvenire solo nella zona di produzione.»
Una decisione che potrà avere una buona ripercussione sulla situazione occupazionale del territorio:
«Sono evidenti i risvolti di investimento e attività che potranno avvenire nella zona di produzione – ha infatti spiegato Bagni -, dove stimiamo picchi di incremento del 20/30% della forza lavoro.»
«Altra sostanziale modifica è a beneficio ancora del consumatore e del produttore: si riduce ‘il taglio’, cioè l’aggiunta di altri vini meno pregiati del Lambrusco che, d’ora innanzi, non potrà essere superiore al 15%. Salirà la qualità del vino, e inevitabilmente la richiesta di Lambrusco.»
Saranno inoltre intensificati i controlli: per fronteggiare i rischi di frode, tutto il lambrusco già frizzantato che uscirà dal territorio per essere imbottigliato altrove dovrà essere campionato.
Entusiasta delle modifiche apportate dalla modifica del disciplinare anche Davide Frascari.
Secondo il presidente del Consorzio per la Tutela dei Vini DOC “Reggiano”, il decreto comporterà «più investimenti sul territorio, maggiore legame allo stesso e controlli rigorosi su tutto il prodotto».
Prepariamoci, dunque, a un lambrusco ancora più buono, e a temere sempre meno che i lambruschi che beviamo quando ci troviamo all’estero siano delle imitazioni prodotte al di fuori della Lambrusco Valley!