In “Canzone Delle Osterie Fuori Porta”, dell’album “Stanze di vita quotidiana” (1974), Guccini racconta cos’è rimasto del passato.
Vi sono anche riferimenti ai cambiamenti avvenuti nella società e nei movimenti studenteschi degli anni ’70:
“ma le strade sono piene di una rabbia che ogni giorno va più forte,
son caduti i fiori hanno lasciato solo simboli di morte”
Ai figli dei fiori sono succeduti gli estremisti e i terroristi. Le utopie giovanili si sono scontrate con la dura realtà quotidiana.
Rimangono le vecchie osterie fuori porta, ma vuote dell’allegria, della vita e delle persone dei bei tempi.
Nostalgia e amarezza in fondo al bicchiere, in uno degli album più sottovalutati del cantautore emiliano.